di Domenico Massarini
JESOLO (VE) Va in scena in questa settimana nella suggestiva cittadina veneta di Jesolo l’edizione 2018 dei Campionati del Mondo WAKO per le categorie cadetti e juniores. Basta far ingresso nel Palazzo del Turismo e chiudere gli occhi per respirare un’aria internazionale, aria di qualcosa di importante, unico, inimitabile. Passerà infatti alla storia come la competizione delle competizioni, la madre di tutti gli eventi Wako. Gli organizzatori: Barbara Falsoni e Nicola Traina si sono superati anche stavolta riuscendo a portare nella Penisola ben 65 delegazioni provenienti da tutto il globo. Per gli amanti delle statistiche si tratta dei campionati del Mondo con il più alto numero di iscritti mai registrato: ben 2312. Le presenze, nella ridente cittadina a due passi dalla più altisonante Venezia si sono triplicate dunque, per una edizione che non ha lasciato niente al caso.
A sventolare, ormai da più di due giorni nel cielo veneto, sono i vessilli che riportano i colori di tutte le nazionali impegnate. Sessantacinque dicevamo, arrivate in Italia da ogni dove. E’ un tripudio di folla, colori ed emozioni all’interno di un palazzetto traboccante di sostenitori, coach ed atleti. Ad impreziosire il tutto l’ormai mitica mascotte della manifestazione: Kibo, un leone tutto carattere che con la sua allegria continua a far divertire grandi e piccini.
Calci e pugni la fanno da padrone sì, ma ciò che più ci allieta è raccontare, giornalmente, storie di Fairplay e di sano sport. Uno sport quello della kickboxing infatti, all’interno del quale a regnare è il rispetto prima di ogni altra cosa. Perentorio il commento entusiasta del presidente della Fikbms Donato Milano, anch’egli da giovedì in quel di Jesolo: “Non posso che essere orgoglioso di ciò che la macchina organizzativa è riuscita a tirar fuori. Un onore per l’Italia ospitare tutti questi atleti provenienti da tutto il Mondo. Mi ritengo soddisfatto sinora dei risultati ottenuti dai nostri azzurrini e lieto di festeggiarli insieme ad un team di tecnici di tutto rispetto come quelli che la nostra nazionale può vantare”.
E non è mancata la grinta del solito Campiglia né la sicurezza di Portaro, tecnici della nazionale di kick light, così come l’estro del duo Passaro-Lucchese ed il carattere di Nordio, Milan e Surian rispettivamente per il point ed il light contact, per guidare i ragazzi in maglia azzurra. Applausi per l’esperienza di Topa e Pinto nel contatto pieno e congratulazioni anche per i risultati finora ottenuti grazie anche al supporto di Petito, De Bei e Gullotti. Che Italia ragazzi.
Si attende ora la terza giornata di gara con le discipline della Musical Form, della Kick light, del Light contact, del k1, del Full contact ed ancora della Low Kick cadetti e juniores. È già tutto pronto, e come affermano gli organizzatori Falsoni e Traina: “Continueremo a scrivere una pagina importante della nostra storia federale e mondiale”.
E noi ne siamo certi.